Lo scacchismo femminile non è particolarmente diffuso, anche se rispetto al passato si sta sviluppando moltissimo anche in Italia. A parte le battutacce retró di Bobby Fischer, che per rispetto non mi va di riportare, è davvero un peccato che “l’altra metà del Cielo” (come direbbero i Cinesi) non goda della stessa popolarità delle performance maschili. Ci sono fior di giocatrici che non hanno nulla da invidiare alla bravura dei maschietti. Basta il nome delle tre sorelle Pólgar per dimostrare la bravura delle donne, anche alla faccia di chi sosteneva che le tre ragazze ungheresi erano in realtà il frutto di un “esperimento” ben riuscito del padre… sarà anche vero, ma dalle rape non è che si può cavare il sangue, e se le tre terribili hanno raggiunto vette straordinarie evidentemente la stoffa c’è. Per dire, Judit Pólgar ha fatto fuori parecchi campionissimi maschietti… Nella storia femminile degli Scacchi più recenti (e non parlo quindi dei tempi mitici della grandissima Vera Menchik, che regnò per 17 anni prima di perdere la vita in un bombardamento durante la guerra a Londra, a soli 38 anni) i nomi di Nona Terent’evna Gaprindašvili (Campionessa mondiale dal 1962 al 1978 e prima donna a conquistare il titolo di Grande Maestro “assoluto”) e di Majja Grigor’evna Čiburdanidze (che detronizzò la Gaprindašvili diventando la più giovane campionessa della storia a soli 17 anni e mantenne il titolo per 13 anni) rappresentano vere “gigantesse”, capaci di sfoggiare prestazioni di altissimo livello che dimostrano che le ragazze hanno praterie vastissime da esplorare senza temere confronti.
Recentemente su una delle riviste americane che leggo regolarmente (beh, quasi…) mi è capitato di trovare un approfondimento didattico sul tema, sempre importantissimo, del calcolo accurato. L’Autrice era Susan Pólgar, che analizzava una posizione contro Mark Hulsey, ma soprattutto una bellissima partita del 2004 contro la grande rivale Majja Čiburdanidze. Mi è sembrata altamente istruttiva, e perciò ho deciso di riproporla qui, traducendo l’articolo in questione. I commenti sono naturalmente della Pólgar: io a certi livelli provo solo le vertigini… 😀
Avvertenze & effetti indesiderati: le analisi della Susan sono eccezionalmente complesse. Magari usate una scacchiera vera.
“Abbiamo trasmesso un nuovo episodio della serie “Fuochi d’artificio a volontà”.
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