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Category ArchiveAvventure in Bianco e Nero

When a man is tired of London… Pt.2

Nel corso del nostro ultimo torneo a Manziana ho avuto un’altalena molto ampia tra i miei alti ed i miei bassi. Ho giocato perfettamente una partita (poi persa) contro un 1811, per poi giocare ignominiosamente contro un 1448 e perdere nuovamente e ribaltare il tutto all’ultimo turno, limitando le perdite di Elo vincendo una maratona (quasi 4 ore, per un totale di 80 mosse) contro un 1865. A dire il vero già durante il primo turno si erano viste queste avvisaglie. Già alla sesta mossa (con la complicità dell’ordine di mosse “strano” adottato dal mio avversario) ho commesso un errore superficiale che si è rivelato molto grave (ed ho avuto l’ennesima prova che il motore strategicamente continua a capirci poco, non considerandola nemmeno un’imprecisione), tanto da rischiare di compromettere la partita e, essendo al primo turno, l’intero torneo!

Giunti a questo punto vi lascio guardare la partita, perché sulla scacchiera ce ne sono state delle belle

Devo dire che, alla fin fine, giocare contro il sistema di Londra, per me, sta diventando quasi divertente

Miniature fantastiche e dove trovarle – Larsen, ritorno all’antico

Mentre ad Amelia io ed Andrea avevamo vinto (in sedi diverse) il primo turno, papà aveva purtroppo perso dopo una svista “volontaria” (aveva in pratica pensato di non dover effettuare una determinata mossa in quanto avrebbe perso e alla fine ha fatto… proprio quella mossa) contro il CM Savino Di Lascio. Mentre io ed Andrea eravamo quindi belli contenti e soddisfatti e cenavamo dalla sorella di Ennio (il papà di Andrea), esce il turno: io dovevo giocare contro una 3N (il giorno dopo ho vinto), e Andrea giocava in prima scacchiera contro una ex 2N, una partita che si può vedere su Lichess (ma che non vi linko, non si sa mai che in futuro venga pubblicata). E papà? E papà… Papà giocava una specie di derby. Ma come un derby? Si era iscritto al torneo A di proposito proprio per evitare di giocare un derby contro di me, com’è possibile che dovesse giocare un derby?

Un incredibile romantico

Al CIG di Salsomaggiore, dopo aver vinto agilmente al primo turno io, e pattato senza troppi patemi d’animo Andrea, torniamo al nostro campeggio. Lì ci rendiamo, davvero, conto del più grande problema di quel bel (?) campeggio (Arizona ndr): la connessione. Le speranze di avere una connessione internet gratuita lì erano pari a quelle di ricevere una lettera da Hogwarts al proprio undicesimo compleanno (grazie PTN). Quando quindi, dopo aver pagato €3 per poter accedere al wifi del campeggio per sole 4 ore, scopriamo il sorteggio, a me e Andrea viene un mancamento: io giocavo in quinta contro un certo Giorgio Folin, un CM con 2105 punti, mentre Andrea giocava in cinquantunesima contro Federico Massazza, un Maestro con 2205 punti Elo. Dopo un fugace (non che avessimo scelta, data l’inesistente connessione) briefing con il Capo (papà), scopriamo che l’avversario di Andrea era imprevedibile,

Un Dragone accelerato, ma non troppo

Come già accennato in altri articoli, io, papà e Andrea Vellone, mio amico e compagno d’armi e d’avventure, abbiamo partecipato nell’ormai lontano Aprile al Festival Internazionale di Tivoli.  Andrea ha fatto un ottimo 6/7 nel suo torneo (ma con la solita sfortuna del punteggio Elo: ha guadagnato molto poco, incontrando diversi giocatori senza punteggio FIDE…) vincendo il torneo, papà ha fatto 3,5/7 e io invece ho fatto 3/7. Come succede sempre durante i vari tornei, mi è capitato di stringere amicizia con un altro giocatore. Curiosamente, mi è capitato di stringere amicizia con Nicolò: dico “curiosamente” perché ci siamo resi conto di una coincidenza. Per i primi 3 turni è SEMPRE e dico SEMPRE capitato vicino di scacchiera o a me o a papà. Quindi alla fine il fato e la reciproca istintiva simpatia

Elettroshock

Divenuto uno dei più forti giocatori del mondo, Fine abbandonò gli scacchi al culmine della sua carriera (1945) per dedicarsi alla psicoanalisi: ma non ha minimamente perso la passione e ben poco gli anni hanno tolto alla sua bravura. Questa partita è una delle sette od otto giocate a casa sua a New York. Come si può constatare, il dott. Fine si mantiene molto in forma.

Qui, abbandonando per la prima volta la sua amata Spagnola, Fischer gioca l’audace gambetto inaugurato circa un secolo fa dal capitano Evans. Questa apertura è quasi totalmente scomparsa dalla pratica dei tornei. Fine, sebbene autore di parecchi manuali sulle aperture, commette un grosso errore e si trova stretto in una morsa da cui non può sfuggire. Fischer può così sfoderare una brillante combinazione che gli permette di vincere in diciassette mosse.

MI Larry Evans&GM ed ex Campione del Mondo Bobby Fischer

In questa introduzione, che ricalca in pieno lo stile di Cesare e Senofonte (esaltazione dell’avversario e excursus etnografico sulla popolazione avversaria), Fischer racconta di queste celeberrime 7 od 8 partite giocate a casa del grande psichiatra Ruben Fine. Niente di strano, giusto? E invece no, c’è qualcosa di strano. La cosa strana è che Fine sosteneva di non aver mai giocato contro Fischer. E allora a che pro Fischer avrebbe inventato questa partita? Onestamente non so che dire. D’altro canto, se fosse Fine a mentire, che vantaggio ne trarrebbe? Per come la vedo io, la ragione sta nel mezzo. Credo che, verosimilmente, Fischer abbia effettivamente giocato con Fine, ma che magari abbia confuso (o, per meglio dire, inventato) alcune mosse e che Fine abbia omesso quest’ultimo dettaglio per salvare la faccia. Detto questo, ai posteri l’ardua sentenza.

Che sia effettivamente accaduto o meno, questa partita è molto interessante e la combinazione finale vale da sola il prezzo del biglietto.

A zonzo per le scacchiere – 1

Cos’è una simultanea? È un effervescente show scacchistico, una festa in famiglia con un invitato speciale, uno spettacolo anche visivamente coinvolgente, con le tante scacchiere e le tante teste schierate in fila e un signore itinerante che, man mano che le partite finiscono, rende più serrato il suo girovagare. Dal punto di vista tecnico, presenta una serie di particolarità non prive di interesse. Intanto è un’occasione per chi vi partecipa di cimentarsi con un GM o comunque un giocatore di nota forza (con il quale non si avrebbe altrimenti la possibilità di giocare, a meno di far parte di un circolo prestigioso) nonché un buon allenamento per lo stesso simultaneista oltre che, in alcuni casi, una forma di autopromozione. Il simultaneista deve visualizzare in poco tempo e dall’alto tante posizioni: è ovvio che maggiore è la resistenza degli avversari nel loro complesso, maggiore l’impegno per lui. Quando le scacchiere in gioco si riducono,

Miniature fantastiche e dove trovarle – Il Nimzocidio

Ivan Myall è un forte amatore di 72 anni. Tipico gentleman inglese, è stato un nuotatore di altissimo livello, avendo conquistato due medaglie di bronzo nelle staffette 4×100 e 4×200 stile libero nei Giochi del Commonwealth del 1970. La partita che pubblico oggi (traducendola dall’ultimo numero di American Chess Magazine: a proposito, almeno un numero state meditando di comprarlo, o vi devo ancora convincere? PS: non sono un loro rappresentante, né incasso qualcosa se acquistate da loro… precisiamolo!) fu premiata come “Partita del giorno”, e, ovviamente, è una miniatura.
Lascio la parola allo stesso conduttore dei micidiali pezzi neri (avete notato

Miniature fantastiche e dove trovarle – Il Principato Nero

American Chess Magazine è una rivista veramente interessante. Nell’estate del 2019 acquistai il fascicolo monografico su Bobby Fischer, redatto in occasione del 50° anniversario della pubblicazione di “60 partite da ricordare“. La rivista è davvero eccezionale: carta patinata e “profumata”; contenuti di grande spessore tecnico; rubriche di storia e aneddotica; interviste esclusive; collaboratori di rilievo internazionale assoluto: il Gotha degli Scacchi, assolutamente! A un prezzo aristocratico, devo dire…
A ridosso di Natale, ho avuto la sorpresa di trovare nella casella di posta elettronica un’offerta straordinaria da parte dell’Editore: 50% di sconto sugli ultimi 4, 6 o 12 fascicoli (ognuno di esattamente 100 pagine), con abbuono delle spese di spedizione, qualunque fosse l’indirizzo sul pianeta Terra. Immagino che avreste fatto anche voi quello che ho fatto io, giusto? E infatti, in 4-giorni-4 mi sono arrivate le copie ordinate, “Just before Christmas“, come dicevano nella email. Dovete sapere che una delle caratteristiche di ACM è

Rapid di Natale 2020: Gambelli-Saragosa 0-1 – Col coltello fra i denti!

Voglio chiudere l’anno con un rapido commento a una partita del nostro Rapid di Natale, segnalatami… dallo sconfitto! Uno scontro generazionale ricco di colpi di scena, imprecisioni e belle mosse, che dà l’idea di quello che dovrebbero essere gli scacchi: un gioco/sport schietto, fallibile, affascinante per la ricerca della verità all’interno di una sequenza infinita di errori. Una lotta leale, ma col coltello fra i denti.

Signore e Signori, auguri di felice 2021, e scatenate gli Scacchi che sono in voi!
Anche da Singapore…

Una partita da brividi… Più Halloween che Capodanno, ma un bell’esempio di tattica forsennata. In tutti i sensi 😀

E va bene, andiamo online!

Come sapete, esiste nel nostro Circolo una robusta resistenza a giocare online. C’è chi si è attrezzato, per ridurre l’impatto del 2D degli schermi, con una scacchiera normale su cui replicare le mosse dal video; l’esaurito di turno, che usa invece proprio una scacchiera DGT; gli insofferenti assoluti, che invece non giocano online neppure sotto tortura o minaccia. Aspettare giorni migliori si può; ma restare inerti del tutto proprio no. Così, quando il nostro Roberto Di Vizio (“Magico165 su chess.com) ha insistito, insistito e poi insistito per organizzare un Rapid sociale nei giorni “rossi”, in 10 abbiamo accolto il suo appello. Ne è venuta fuori un’intensa “due giorni” di un torneo all’italiana (11 turni, 10 partite ciascuno, 15 minuti+ 10 secondi di incremento su piattaforma chess.com), che ha riservato qualche sorpresa, ma soprattutto ha prodotto diverse belle partite e divertimento (impegnativo, ma assicurato) per tutti. È stato anche il torneo di esordio assoluto per il nostro neo-acquisto Alessandro (l’ennesimo con questo nome… 🙂 ) Sordini (“Italotedesco”), che ha chiuso