Come già detto qui, negli scacchi, le donne sono “discriminate”. Esistono i titoli femminili, i campionati nazionali, europei e mondiali femminili che non vengono molto considerati. Quanti saprebbero dirmi chi è stata la prima campionessa del mondo? Penso pochissimi, se non nessuno. Quanti saprebbero invece dirmi chi è stato il primo campione del mondo ufficiale? Beh, che sia Wilhelm Steinitz lo sanno più o meno tutti coloro che giocano da almeno 4/5 mesi. C’è poi chi sostiene (secondo me, a ragione) che i titoli femminili andrebbero aboliti (e sì, parlo di Alexandra Botez, qui trovate le sue parole). D’altronde, sono soltanto l’ennesimo segno di distinzione tra uomini e donne in uno dei pochi sport (a memoria, me ne viene in mente solo un altro, l’equitazione) in cui non c’è, nei tornei “normali” distinzione di sesso.
In questa partita della Sedina, abbiamo la dimostrazione che il talento combinativo non è una prerogativa maschile. Buona visione!
Un matto del genere neanche nei migliori sogni degli appassionati comuni
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